IDEA WEB | 20 luglio 2023 | Le principali novità del Decreto Lavoro

Decreto Lavoro 2023

«Penso sia importante cogliere con apertura tutte le novità del nuovo Decreto Lavoro, azioni che saranno decisamente da esaminare work in progress. Le sfide che abbiamo di fronte sono tante e importanti, veniamo da anni difficili e come mondo delle imprese dovremmo sapere cogliere tutte le opportunità di questa riforma, sperimentare le innovazioni e capirne i risultati man mano che applicheremo queste azioni». Con queste parole Massimo Albertengo, presidente di Confapi Cuneo, commenta – in maniera preliminare – il nuovo “Decreto Lavoro” 48/2023, entrato in vigore con la legge di conversione 85/2023 recante “Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro”. Una riforma che introduce alcune importanti modifiche alla disciplina dei rapporti di lavoro e che contempla molteplici disposizioni con decorrenze diversificate. Il nuovo assegno di inclusione, che andrà a sostituire il reddito di cittadinanza, sarà operativo dal 1° gennaio 2024, e vede l’introduzione dell’offerta di lavoro “congrua” che se rifiutata, farà perdere il sussidio. Dal 1° settembre 2023 partirà il supporto per la formazione e il lavoro mediante 350 euro al mese per la formazione entro un limite massimo di 12 mensilità. Per il rapporto scuola-lavoro, sono previste più tutele e indennizzi. Dal 5 maggio 2023 sono invece in vigore le nuove causali per i contratti a termine di durata superiore ai 12 mesi. E ancora. Sono previsti incentivi per chi assume percettori dell’Assegno e Neet. Ai datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato (incluso l’apprendistato) i beneficiari del nuovo assegno di inclusione è riconosciuto un esonero contributivo del 100%, fino cioè a 8mila euro l’anno, per 12 mesi. L’esonero sale a 24 mesi in caso di trasformazione di un contratto a termine. Taglio al cuneo con un intervento aggiuntivo di 4 punti, un’una tantum di 5 mesi, operativo per il periodo compreso tra luglio e novembre, destinato ai lavoratori con retribuzioni lorde fino a 35mila euro. Il beneficio va ad aggiungersi all’attuale taglio di 3 punti del cuneo per le retribuzioni fino a 25mila euro portando lo “sconto” in totale a 7 punti. Mentre per la fascia di retribuzioni compresa tra 25mila e 35mila euro che già beneficiano di uno “sconto” di 2 punti la sforbiciata totale sale a 6 punti. Mentre per il periodo che va dal 1° giugno 2023 al 21 settembre 2023 è prevista una detassazione del lavoro notturno e festivo per i dipendenti di strutture turistico-alberghiere. Risorse aggiuntive per prepensionamenti nel settore dell’editoria: 1,2 milioni nel 2023, 4 milioni per ciascun anno dal 2024 al 2027 e 2,8 milioni nel 2028. Stralcio dei debiti contributivi. Provvedimento che consente a commercianti, artigiani, lavoratori agricoli e professionisti iscritti alla gestione separata Inps di ricostruire la propria posizione contributiva di fatto decurtata di quei contributi oggetto dello stralcio delle cartelle esattoriali fino a mille euro affidate all’ex Equitalia dal 2000 al 2015. Contratto d’espansione prorogato fino al 31 dicembre 2023, con la possibilità di uscita fino a 5 anni dalla maturazione dei requisiti pensionistici nei processi di reindustrializzazione e riorganizzazione delle imprese. Fondo nuove competenze, incrementato fino al 2027 con risorse riprese dal Piano nazionale Giovani, donne, lavoro. Per il pacchetto welfare, resta a 3mila euro la soglia di fringe benefit esentasse per i lavoratori dipendenti con figli a carico.

Analisi redatta in collaborazione con lo Studio Solaro di Bra

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